Contatti
Segreteria: 0321-3733374
Patologia molecolare: 0321-3733979
Direttore: 0321-3732139
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anatomiapat.segre@maggioreosp.novara.it
renzo.boldorini@med.uniupo.it
Novara, corso Mazzini 18 - Padiglione F, piano terra e piano primo - (edificio “ex sede lavanderia”)
Staff
Direttore Dipartimento Servizi Diagnosi e Cura - Direttore Struttura Complessa a Direzione Universitaria
Professor Renzo Boldorini
Scarica il CurriculumAnnalisa Andorno
Giulia Dalla Dea
Angela Giacalone
Francesca Mercalli
Luca Migliorini
Poliana Santos Pereira
Elena Trisolini
Responsabile Struttura Semplice “Unità di Oncoematologia e Patologia Molecolare”
Cristina Bozzola
Il laboratorio di Anatomia Patologica è situato al piano terra e primo piano dell’edificio “ex sede lavanderia” – padiglione F
Il laboratorio di Patologia Molecolare è situato sotto al padiglione D, (area ex spaccio)
Orari di segreteria: 8.30-10.30
L’Anatomia Patologica esegue attività diagnostica istopatologica, citopatologica, molecolare, diagnostica intraoperatoria ed attività autoptica.
Al suo interno operano diversi laboratori per la preparazione dei campioni istologici, citologici, di tecniche istochimiche ed immunoistochimiche e di biologia molecolare.
L’Anatomia Patologica assicura i servizi di:
– diagnostica citopatologica
– diagnostica istopatologica
– diagnostica intraoperatoria compresa la tecnica di MOHS e il linfonodo sentinella nel carcinoma mammario sottoposto a chemioterapia neo-adiuvante
– diagnostica molecolare
– diagnostica autoptica (adulto, neonato, feto)
– effettuazione di ago-aspirati e tru-cut di lesioni sotto guida ecografica (mammella, tiroide, linfonodi). Il Servizio di Anatomia Patologica collabora con la Struttura di Radiologia per lo screening del carcinoma mammario (Progetto Serena).
– diagnostica di consulenza (seconda opinione) avvalendosi anche di metodiche di immunoistochimica e biologia molecolare a supporto ed integrazione dell’attività diagnostica
– conservazione e massima rintracciabilità dei campioni mediante l’archiviazione automatica e la gestione informatizzata, permettendo di identificare e rintracciare i campioni in modo facile, veloce e sicuro.
In fase di certificazione Eusoma.
Di seguito vengono riportate informazioni che potrebbero essere interessanti, riguardanti la diagnostica citologica, istologica e molecolare.
TEMPI DI ATTESA
Diagnosi istologica: per piccole biopsie 5 gg. lavorativi, per pezzi operatori 10-12 gg lavorativi
Diagnosi citologica di agoaspirati 5 gg lavorativi
diagnosi citologici urinari e pap-test 15 gg lavorativi
Diagnostica molecolare 7-10 gg lavorativi
Diagnostica citologica
Branca dell’anatomia patologica che valuta le alterazioni cellulari dei vari organi ed apparati al fine di identificare la patologia di cui è affetto il paziente; in questi ultimi decenni si è enormemente sviluppata e rappresenta un valido ausilio della medicina moderna per la sua facile applicazione, sensibilità, specificità e limitata invasività, in tutte le sedi corporee.
Nel nostro laboratorio vengono lavorati annualmente circa 12000 campioni citologici
La diagnostica citologica è effettuata sia con criteri morfologici, valutabili al microscopio ottico, che con tecniche di istochimica, immunoistochimica e di biologia molecolare. Nel nostro Servizio comprende 3 aree principali:
– citologia per aspirazione con ago sottile, metodica di prelievo effettuata con ago 22-23 G, che consente di ottenere materiale diagnostico di lesioni nodulari superficiali (mammella, tiroide, tessuti molli, ghiandole salivari), attraverso manovra agoaspirativa eco-guidata e di lesioni profonde (polmone e mediastino, fegato, pancreas, ovaio, linfonodi profondi, …) in guida ecografica, fluoroscopica o TAC. Il prelievo agoaspirativo di lesioni superficiali è eseguito dal patologo, che provvede alla lettura dei preparati allestiti. Esiste inoltre la possibilità di eseguire un esame istologico su lesioni di maggiori dimensioni, mediante Tru Cut, un prelievo bioptico che consente di caratterizzare maggiormente la lesione dal punto di vista morfologico e biologico.
– citologia di prevenzione, mediante valutazione di materiale citologico prelevato da pazienti sani, ma a rischio di neoplasia; è principalmente rappresentata dalla diagnostica citologica cervico-vaginale mediante lettura di PAP test, effettuata da biologi con specifica esperienza, e da quella mammaria, effettuata da patologi, nell’ambito del Progetto Serena
– citologia esfoliativa, su campioni cellulari raccolti direttamente (cioè contenenti cellule distaccatesi spontaneamente: espettorato, urina, liquidi di versamento, liquor, secreto mammario, …) oppure ricorrendo a manovre atte ad asportare le cellule dalla loro sede naturale (abrasione, spazzolamento, lavaggio, …), mediante lettura effettuata da biologi.
Annualmente vengono eseguiti:
– circa 500 agoaspirati su lesioni tiroidee;
– circa 500 agoaspirati su lesioni mammarie;
– circa 280 agobiopsie trans-bronchiali su lesioni polmonari;
– circa 200 agoaspirati su lesioni linfonodali, di ghiandole salivari e parti molli;
– circa 400 Tru Cut su lesioni mammarie
Diagnostica istologica
La diagnostica istologica viene effettuata con l’ausilio di colorazioni istologiche ed istochimiche di routine, metodiche immunoistochimiche e tecniche di biologia molecolare.
Al nostro Servizio annualmente pervengono circa 15000 campioni Istologici.
Nell’ambito di tale diagnostica, il nostro laboratorio garantisce alcune attività di eccellenza:
1. Valutazione del linfonodo sentinella nella patologia neoplastica della mammella attraverso metodica istologica tradizionale intraoperatoria in caso di terapia neo-adiuvamte e mediante tecnica di biologia molecolare OSNA.
2. Valutazione del linfonodo sentinella nel melanoma cutaneo.
3. Centro di riferimento della patologia renale non neoplastica, con particolare riferimento alla Trapiantologia.
4. Patologia emopoietica e linfoproliferativa.
5. Patologia polmonare a supporto della Chirurgia toracica e della Pneumologia.
6. Neuropatologia oncologica a supporto della Neurochirurgia.
7. Attività di screening: di I livello del carcinoma colo-rettale per la ricerca di lesioni piatte o polipoidi precursori e Screening di II livello del carcinoma della mammella tramite effettuazione e valutazione di preparati agoaspirativi e micro-istologici (tru-cut, core-biopsy) di lesioni mammarie riscontrate al controllo mammografico.
8. Tecnica chirurgica di MOHS e MOHS modificata Tubingen.
9. Diagnostica istoenzimatica dei difetti di innervazione autonoma intestinale (MORBO DI HIRSCHSPRUNG).
10. Indagini su tessuto in casi sospetti per sindrome di Lynch su tessuto neoplastico (proteine MMR in immunoistochimica e instabilità dei microsatelliti con metodica molecolare)
Immunoistochimica
E’ l’applicazione dei principi e delle metodiche immunologiche che permette lo studio di cellule e tessuti, soprattutto in ambito oncologico, con scopi diagnostici, prognostici e predittivi di risposta alla terapia. E’ applicabile sia su preparati istologici che su materiale biologico incluso prelevato per esame citologico. Permette all’anatomo-patologo di chiarire, tramite la valutazione dell’espressione di specifiche proteine, la reale natura di strutture cellulari laddove la pura morfologia risulta insufficiente.
L’interpretazione dei risultati è di competenza dell’anatomo-patologo che dispone di una specifica preparazione per questo tipo di attività.
Nella nostra S.C. di Anatomia Patologia si eseguono all’incirca 20000 test di immunoistochimica all’anno eseguiti con metodi standardizzati grazie all’utilizzo di apparecchiature completamente automatiche (Benchmark ULTRA Ventana) sottoposte a periodiche manutenzioni programmate da parte di tecnici specializzati.
Eseguiamo inoltre circa 700 indagini all’anno di Immunofluorescenza diretta (DIF) su tessuti provenienti da biopsie renali e cutanee e indiretta (IIF) su sieri, per la ricerca di immunocomplessi e malattie autoimmuni.
Siamo centro di riferimento HUB di quadrante per la target teraphy di PDL-1 e EBER
Laboratorio di Patologia Molecolare dell’Anatomia Patologica.
Il laboratorio di Patologia Molecolare nasce nel 1999 con finalità di ricerca clinica; dal 2002 è iniziata l’attività di diagnostica molecolare applicata alla clinica, attraverso la identificazione di genoma di Polyomavirus umani (BKV, JCV ed SV40) nei trapiantati di rene. Nel corso degli anni l’attività si è progressivamente diversificata per soddisfare nuove esigenze diagnostiche e prognostico-predittive di varie neoplasie solide ed ematologiche. Ciò ha determinato un sensibile aumento del numero di prestazioni, sia in valore assoluto sia in termini percentuali rispetto alle attività di diagnostica cito-istologica.
2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
N° di casi Molecolare | 664 | 1044 | 1208 | 1511 | 1925 | 2055 | 1843 | 2154 | 2303 | 2300 | 2459 |
Il laboratorio di Oncoematologia e Patologia molecolare è il centro Hub sia di quadrante che extraquadrante
E’ possibile effettuare la maggior parte degli esami di diagnostica molecolare su materiale istologico, autoptico e citologico, sia fissato in formalina e incluso in paraffina che fresco.
Principalmente gli esami di diagnostica molecolare si basano su tecniche di sequenziamento di nuova generazione (NGS), analisi di frammenti, ibridazione in situ fluorescente (FISH), Real Time PCR.
La sezione di Patologia Molecolare si focalizza sia su attività di diagnostica, sia su attività di ricerca applicata alla diagnostica molecolare:
1. ricerca di alcuni virus e batteri
2. si ricercano alterazioni cromosomiche (traslocazioni, amplificazioni, delezioni, aneuploidie) mediante la tecnica di ibridazione in situ fluorescente (FISH) su tessuti paraffinati, strisci e/o apposizioni nel carcinoma mammario, gastrico e del polmone, nel colangiocarcinoma, oligodendrogliomi e nella diagnosi di linfoma follicolare e mantellare e in generale per l’oncoemtologia.
3. Diagnosi mirata e target therapy, in particolare viene utilizzata tecnologia NGS sia su DNA, sia RNA e cfDNA (biopsia liquida) sui principali tumori umani. Questa tecnologia è stata implementata nel 2020 e permette la valutazione in contemporanea e in un’unica seduta dei seguenti geni di interesse nella oncologia polmonare, del colon retto, dei melanomi, tumori gastro intestinali e altre patologie neoplastiche.
Il pannello permette il rilevamento delle principali mutazioni hotspot a carico del DNA, CNV (copy number variation) e traslocazioni/riarrangiamenti a carico dell’RNA come di seguito riportato.
Geni valutati per la ricerca di mutazioni hotspot (DNA): AKT1, AKT2, AKT3, ALK, AR, ARAF, BRAF, CDK4, CDKN2A, CHEK2, CTNNB1, EGFR, ERBB2, ERBB3, ERBB4, ESR1, FGFR1,FGFR2, FGFR3, FGFR4, FLT3, GNA11, GNAQ, GNAS, HRAS, IDH1, IDH2, KIT, KRAS, MAP2K1, MAP2K2, MET, MTOR, NRAS, NTRK1, NTRK2, NTRK3, PDGFRA, PIK3CA, PTEN, RAF1, RET, ROS1, SMO, TP53
Geni valutati per CNV: ALK, AR, CD274, CDKN2A, EGFR, ERBB2, ERBB3, FGFR1, FGFR2, FGFR3, KRAS, MET, PIK3CA, PTEN
Geni valutati per la ricerca di traslocazioni/riarrangiamenti (RNA): ALK, AR, BRAF, EGFR, ESR1, FGFR1, FGFR2, FGFR3, MET, NGR1, NTRK1, NTRK2, NTRK3, NUTM1, RET, ROS1, RSPO2, RSPO3
Vengono inoltre eseguite, in caso di necessità, riconferme successive all’analisi NGS mediante tecniche di Real-time PCR e/o sequenziamento diretto.
Viene inoltre valutato lo stato di metilazione del gene MGMT mediante elettroforesi capillare e instabilità dei microsatelliti (sia in IIC che in biologia molecolare).
4. Ausilio nella diagnosi dei disordini linfoproliferativi: valutazione del riarrangiamento del gene del TCR-gamma e valutazione della clonalità dei riarrangiamenti delle catene pesanti delle immunoglobuline (IgH) mediante PCR semi-nested e analisi mediante sequenziatore automatico.
5. Test genomici su carcinoma mammario localizzato ormono-positivo a rischio intermedio per definire l’opportunità o meno di una chemioterapia adiuvante.
Presso il nostro centro si esegue EndoPredict®, esso è un test prognostico in vitro che consente di predire il rischio di metastasi a distanza in pazienti affette da carcinoma mammario localizzato, positivo al recettore degli estrogeni e HER2/neu negativo(N0/N1 e con indice di proliferazione >20%). E’ un test di espressione genica e fornisce informazioni aggiuntive a quelle derivanti dai comuni fattori prognostici, permettendo di formulare una prognosi più specifica per la singola paziente.
Il test aiuta in ultima analisi a determinare se una paziente abbia un rischio di metastasi tale da beneficiare della chemioterapia adiuvante (dopo la chirurgia) o se la sola terapia ormonale costituisca un trattamento sufficiente.
Viene inoltre preparato, su richiesta dell’Oncologia, il materiale per l’esecuzione del test genomico Oncotype® e inviato presso il laboratorio centralizzato situato in America.
TRACCIABILITA’ RINTRACCIABILITA’ E CUSTODIA DEI REPERTI DI ANATOMIA PATOLOGICA
Nel 2015/16 è stato integrato nel laboratorio un sistema di tracciabilità a garanzia del monitoraggio della qualità dei processi di analisi e per evitare errori come la perdita del campione, lo scambio di campioni, etc.
Con tracciabilità si intende “la capacità di risalire alla storia e all’uso o alla localizzazione di una entità mediante identificazioni registrate”, è quindi il processo che segue il prodotto dal suo arrivo fino alla refertazione e fa in modo che, ad ogni stadio attraversato, vengano lasciate opportune tracce (informazioni).
A fronte del crescente volume di campioni citologici, bioptici e chirurgici da gestire e della necessità di garantire gli standard di conformità richiesti, sono stati automatizzati i processi di archiviazione e ricerca dei vetrini e delle inclusioni in biocassette. I campioni biologici rappresentano un patrimonio informativo di notevole importanza, non solo per eseguire una diagnosi corretta e completa e assolvere a richieste del paziente per ulteriori esigenze cliniche, ma anche per la ricerca di nuovi biomarcatori e lo sviluppo e validazione di test diagnostici. Per queste ragioni è importante garantire la massima sicurezza nella fase di conservazione e la massima rintracciabilità, per evitare errori di identificazione o lo smarrimento, non solo durante il ciclo lavorativo, ma anche durante le operazioni di prelievo e conservazione.
Soluzione automatizzata IstoTech di ICAM interfacciato al proprio software di tracciabilità bbTraccia® e al sistema di gestione di laboratorio, l’archivio automatico SILO IstoTech a differenza delle tradizionali cassettiere consente di sfruttare al massimo lo spazio disponibile. L’erogazione automatica e la gestione informatizzata permettono di identificare e rintracciare i campioni in modo facile, veloce e sicuro, mettendo al riparo l’Unità Operative di Anatomia Patologica dal rischio clinico correlato allo smarrimento e/o ad una errata gestione dei campioni.
Nello “standard di servizio” vengono definite le caratteristiche del servizio erogato, delle sue eccellenze e delle principali linee di sviluppo.
STS Anatomia patologica
L’analisi dei preparati di citologia urinaria e pap-test cervico vaginali utilizza una strumentazione per l’allestimento di preparati citologici su strato sottile in fase liquida.
Per quanto riguarda la citologia urinaria, i 3 campioni vengono raccolti a giorni alterni in apposite provette pre-riempite da fissativo alcolico che i pazienti dovranno preventivamente ritirare presso il Centro Prelievi assieme alla scheda informativa per la raccolta
Allegato 1 - Informativa pazienti urine
Impegnativa dematerializzata del curante recante il codice ministeriale 91389.4 “Es. citologico su strato sottile (urine – quantità 1)”, anche dalla scheda dati clinici compilata dal curante.
Per quanto riguarda i prelievi per citologia cervico-vaginale (pap-test), con il nuovo sistema i campioni verranno prelevati mediante l’utilizzo di uno spazzolino dedicato per il prelievo contemporaneo di materiale endo- e eso-cervicale, fornito contestualmente al flacone di raccolta. Il reparto di Ginecologia e Ostetricia verrà fornito dei suddetti spazzolini e flaconi per la raccolta dei campioni; anche i medici che svolgono attività libero professionale, potranno inviare i campioni prelevati con questa modalità ritirando il materiale per il prelievo presso la S.C. Anatomia Patologica.
Ogni prelievo dovrà essere accompagnato dalla scheda di richiesta di esame citologico cervico-vaginale compilata come di consueto e da eventuale impegnativa recante codice ministeriale 91389.0 “Es. citologico su strato sottile” (cervico vaginale).
Elenco degli anticorpi primari in uso presso la S.C. Anatomia Patologica
Allegato 2 - Elenco anticorpi
Attività diagnostica d’eccellenza
La tecnica chirurgica di Mohs (variante diretta)
La tecnica chirurgica di Mohs è un’approccio microtopografico alla dermochirurgia atta a verificare la radicalizzazione (n.d.r. escissione completa e radicale) di neoplasie dai limiti poco definibili sulla sola base morfologica.
Tale tecnica viene utilizzata unicamente su neoformazioni cutanee non melanocitarie a basso grado di metastatizzazione (prevalentemente basaliomi cutanei) ed è indicata quando, a causa della sede anatomica di insorgenza, sia necessario ridurre al minimo il quantitativo di tegumento da asportare.
Altre indicazioni sono la valutazione dei margini di resezione nel caso di applicazione di lembi cutanei oppure nel caso di neoplasia recidivante su tessuti già precedentemente trattati.
E’ quindi fondamentale una valutazione estemporanea dei margini di resezione che permette di indirizzare l’intervento verso un eventuale ulteriore allargamento, senza bisogno di successivi reinterventi.
I lembi cutanei pervenuti in esame vengono inclusi su dei particolari supporti grazie ad una particolare resina (OCT) avendo cura che l’ epidermide sia rivolta verso il basso e l’ ipoderma verso l’alto; i campioni così congelati vengono tagliati al criostato su più livelli al fine di ottenere un numero sufficiente di sezioni atte a rappresentare i vari livelli del tegumento in esame. I vetrini così ottenuti vengono colorati con una variante della classica Ematossilina-Eosina specifica per gli esami intraoperatori.
Il Patologo dà indicazioni al chirurgo per l’ eventuale escissione specifica di altri lembi cutanei.
Questi altri eventuali frammenti di tegumento subiscono lo stesso percorso diagnostico dei campioni precedentemente analizzati sino alla completa e radicale escissione della neoplasia.
Diagnostica istoenzimatica dei difetti di innervazione autonoma intestinale (MORBO DI HIRSCHSPRUNG)
La diagnosi della malattia di Hirschsprung (HD) si basa su elementi clinici, strumentali ed istologici. Questi ultimi comprendono:
• valutazione della presenza/assenza dei gangli nervosi parasimpatici nel plesso sottomucoso e/o in quello mioenterico in un tratto di colon di lunghezza varia, da pochi cm dalla rima anale a tutta l’ estensione del colon
• valutazione della morfologia e grado di maturazione dei gangli
• valutazione della presenza e distribuzione delle fibre nervose colinergiche
• valutazione della morfologia e localizzazione del plesso mioenterico.
Salvo casi particolari, tali valutazioni possono essere eseguite su biopsie per suzione, con minimo traumatismo per il paziente, senza anestesia ed in regime ambulatoriale.
Questi prelievi, inviati immediatamente dopo l’ esecuzione in appositi contenitori chiusi con all’ interno garza imbevuta di soluzione fisiologica, vengono congelati in ghiaccio secco anidro.
Al momento della processazione, si scongelano, si orientano su supporti da criostato in modo che le sezioni comprendano mucosa e sottomucosa e si ricongelano in ghiaccio secco anidro.
La diagnosi certa di HD e disordini correlati si basa sull’ uso di metodiche di istochimica enzimatica, le quali forniscono indicazioni certe sulla presenza/assenza e tipologia della lesione. Per questo motivo, si eseguono circa 30 sezioni “a catenella” dello spessore di 16 mm, su ogni vetrino. Dopo asciugatura, si applicano le seguenti colorazioni isto-enzimatiche: ACE (acetil-colinesterasi), LDH (lattico-deidrogenasi), SDH (succinico-deidrogenasi), NADPH (nitrato ossido-sintetasi) e la colorazione istochimica Syrius-Red. Si passa quindi alla valutazione microscopica dei preparati ed alla diagnosi conclusiva.
Nella nostra esperienza, tale metodica è risultata altamente sensibile e specifica, fornendo indicazioni importanti per il trattamento successivo del paziente ed attualmente risulta l’ unica in grado di fornire una diagnosi certa sulle patologie da disordini dell’ innervazione autonoma intestinale.
Il linfonodo sentinella
Come linfonodo sentinella si definisce il primo linfonodo che drena un determinato distretto del corpo, sede della neoplasia primitiva, è quindi la prima struttura incontrata da eventuali cellule metastatiche lungo la via linfatica.
Poiché nella maggior parte dei casi la diffusione delle cellule maligne sembra seguire una certa sequenzialità, il linfonodo sentinella è il primo linfonodo ad essere interessato in caso di metastatizzazione linfatica.
I linfonodi a valle saranno interessati solo successivamente e quindi l’eventuale negatività del linfonodo sentinella depone per la negatività dell’intera stazione linfonodale.
L’ esame del linfonodo sentinella dovrebbe perciò permettere di selezionare i pazienti con localizzazioni metastatiche linfonodali occulte dai pazienti senza metastasi linfonodali.
La tecnica si basa sulla inoculazione o sottocutanea nell’area di proiezione cutanea della neoplasia, o intratumorale di una sostanza radioattiva che poi migra attraverso i vasi linfatici verso i linfonodi regionali.
Le modalità di analisi del Linfonodo Sentinella sono essenzialmente due:
– quella tradizionale istologica (intraoperatoria e differita)
– quella molecolare
Il linfonodo sentinella (o i linfonodi sentinella, se sono stati reperiti più di un linfonodo), una volta asportato viene inviato al laboratorio di Patologia molecolare a fresco se si richiede l’esame intraoperatorio OSNA o Anatomia Patologica sempre a fresco per l’esame tradizionale intraoperatorio o in formalina tamponata 10% se si richiede solo l’esame definitivo differito.
Linfonodo sentinella del melanoma
Il linfonodo giunge in laboratorio fissato in formalina tamponata 10%, viene ridotto dal Patologo in sezioni seriate non più spesse di 3-4 mm, lungo l’asse minore. Se pervengono più linfonodi si procede in modo analogo per ciascun linfonodo. Si include sempre tutto il linfonodo.
Il protocollo di taglio prevede, per ciascuna inclusione in paraffina, serie di due sezioni intervallate di 100 micron, sino ad esaurimento del linfonodo secondo il seguente schema:
1EE, 2 MELA TRIPLE → 3 EE, 4 MELA TRIPLE → 5 EE, 6 bianca → 7, 8 bianca → ù
9,10 bianca → 11,12 bianca → …
Linfonodo sentinella della mammella
Il linfonodo giunge in laboratorio a fresco per l’esame intraoperatorio, viene ridotto dal Patologo in sezioni seriate non più spesse di 3-4 mm, lungo l’asse minore. Se pervengono più linfonodi si procede in modo analogo per ciascun linfonodo. Si include sempre tutto il linfonodo.
Il protocollo di taglio prevede livelli a distanza di 100 micron sino all’esaurimento di ogni linfonodo con sezioni colorate con EE
OSNA
L’analisi molecolare intraoperatoria del linfonodo sentinella della mammella si effettua mediante la tecnica OSNA o “One Step Nucleic Acid Amplification”(OSNA), è possibile condurre nel corso dell’intervento di asportazione del tumore la contestuale analisi del linfonodo. Tale metodica, introdotta nel nostro laboratorio dal 2011, non consente il riconoscimento morfologico delle cellule neoplastiche, ma, attraverso una procedura molecolare senza estrazione di acidi nucleici, permette l’analisi quantitativa di RNA messaggero della Citocheratina 19 (CK19), marcatore specifico delle cellule metastatiche del carcinoma mammario (non presente nel tessuto linfonodale normale) su tessuto linfonodale giunto a fresco. La tempistica di questa analisi e di circa 35-40 minuti e può pertanto essere condotta contestualmente all’asportazione del tumore mammario con indubbio vantaggio di tempo, risparmio di eventuale re-intervento e disagio psicologico della paziente. I dati di letteratura indicano una sensibilità e specificità sovrapponibili alla metodica tradizionale.
Il linfonodo sentinella viene inviato in laboratorio a fresco all’interno di barattoli sterili tenuti in ghiaccio; qui viene eliminato tutto il tessuto adiposo attorno al linfonodo e pesato, sminuzzato e omogenato all’interno di una soluzione conservante x mRNA. Si carica sullo strumento che mediante una reazione isotermica a 65°C va ad amplificare l’mRNA della CK19 in 16 minuti. Si analizza l’intero linfonodo.
Il numero di copie di mRNA di CK19 è correlato con il numero di cellule neoplastiche, dando 3 possibili risultati:
– negativo
– micrometastasi
– macrometastasi
La tecnica OSNA può essere utilizzata anche per i LS nel Carcinoma del colon, in questo caso non viene eseguita come intraoperatoria in quanto si devono andare a isolare in laboratorio, su campo sterile, un elevato numero di linfonodi.
Recentemente è stata introdotta l’analisi con metodica OSNA del linfonodo sentinella nel carcinoma dell’endometrio.
Ricerca applicata, come evidenziato da numerose pubblicazioni scientifiche su riviste di prestigio internazionale.
Allegato 3 - Pubblicazioni
Il Prof. Boldorini è il Presidente del corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Attività didattica, il personale della Patologia Molecolare è assistente del Prof. Boldorini alla didattica di Anatomia Patologica nei corsi di laurea di Tecniche di Laboratorio Biomedico e Biotecnologie Mediche.
Si svolgono attività di Tirocinio formativo per studenti di Biotecnologie mediche, Medicina e Chirurgia, Scienze Biologiche e Tecniche di Laboratorio, con possibilità di effettuare tesi di Laurea.
Sede di scuola di Specialità in Anatomia Patologica.
All’interno del laboratorio è presente un’aula didattica munita di un microscopio collegato a monitor dove si svolgono conferenze clinico-patologiche e lezioni seminariali per Specializzandi.
Collaborazioni internazionali.
– Michele Carbone. University of Hawai`i, Cancer Center, Honolulu, Hawai‘i
– Milo Frattini. Istituto Cantonale di Patologia, Locarno, Svizzera
– Raphael Viscidi. Johns Hopkins Medical School, Baltimora, Maryland, USA
– Eili Huhtamo. Department of Virology, Haartman Institute, Faculty of Medicine, University of Helsinki, Helsinki, Finland
– Kamel Khalili. School of Medicine, Temple University, Philadelphia, Pennsylvania
Dati sull’attività svolta dalla S.C. Anatomia patologica
2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | |
IIC Vetrini | 5315 | 14176 | 14419 | 13900 | 12810 | 11896 | 11700 | 11900 |
n° Istologia | 12291 | 16162 | 15204 | 14678 | 14203 | 14251 | 14352 | |
n° Citologia | 8473 | 11697 | 11527 | 11155 | 11032 | 11165 | 11614 | |
n° Molecolare | 2459 | 2300 | 2303 | 2154 | 1843 | 2055 | 1925 |
2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | |
Agoaspirato tiroide | 111 | 298 | 514 | 513 | 483 | 464 | 473 | 472 |
Agoaspirato mammella | 146 | 348 | 515 | 540 | 595 | 486 | 618 | 508 |
Agoaspirato linfonodi | 101 | 181 | 194 | 16 | 176 | 141 | 173 | 173 |
Ascellari su linfonodi tot. | 31 | 79 | 77 | 90 | 62 | 31 | 63 | 37 |
TBNA PNEUMO | 75 | 230 | 282 | 422 | 325 | 305 | 355 | 295 |
TRU_CUT | 87 | 155 | 119 | 84 | 59 | 38 | 34 | 31 |
2021 | 2020 | 2019 | 2018 | 2017 | 2016 | 2015 | 2014 | |
IIC Vetrini | 5315 | 14176 | 14419 | 13900 | 12810 | 11896 | 11700 | 11900 |
IIIF | 6 | 21 | 24 | 28 | 38 | 38 | 46 | |
DIF CUTE | 8 | 40 | 125 | 150 | 140 | 170 | 178 | 166 |
DIF RENE | 7 | 21 | 23 | 30 | 33 | 26 | 25 | 58 |