Cos’è l’atrofia dei mascellari?

Il termine ‘mascellari’ comprende due ossa dello splancnocranio che formano il sostegno per gli elementi dentari andando a formare l’arcata superiore (mascella) e quella inferiore (mandibola). I denti sono inseriti all’interno di un particolare materiale noto come ‘osso alveolare’, altamente metabolicamente attivo grazie agli stimoli continui provocati dall’atto della masticazione. Quando vengono a mancare gli elementi dentari, lo stimolo rigenerativo osseo diminuisce, provocando quindi una riduzione sia in senso verticale sia trasversale dell’osso. In questa circostanza la ‘classica’ riabilitazione protesica mediante l’inserimento di impianti risulta difficoltosa, proprio perché l’osso dove verrebbero inseriti gli impianti sarebbe insufficiente a consentire una corretta stabilità. In queste situazioni per ottenere una riabilitazione dentaria si deve ricorrere ad un supporto chirurgico.

Quali sono le cause dell’atrofia?

L’atrofia dell’osso mascellare è causata, prevalentemente, dalla perdita dei denti; la quale può portare ad una riduzione dell’osso fino al 60% nel corso di circa tre anni. La perdita degli elementi dentari può essere associata al naturale processo di invecchiamento o essere successiva ad una condizione patologica tra cui la parodontite, le infezioni ossee, i traumi ed i tumori. Tutte queste situazioni possono essere aggravate da fattori quali fumo e cattive condotte alimentari.

Come si presenta?

Il quadro clinico è tipicamente caratterizzato da una assenza di elementi dentari. La diagnosi definitiva viene formulata tramite l’analisi di dati radiografici tramite l’esecuzione di una Ortopantomografia (RX OPT) e una TC CONE BEAM. Quest’ultimo è un tipo di studio radiografico con bassa esposizione di radiazioni che permette un’analisi dettagliata nelle tre dimensioni dello spazio del deficit osseo trasversale e/o verticale dei mascellari.

Chi può avere accesso alla nostra struttura?

Tutti i pazienti che hanno necessità ad eseguire una riabilitazione implanto-protesica in assenza di una struttura ossea adeguata al loro posizionamento. In generale sarebbe preferibile presentarsi alla prima visita con uno scritto dell’Odontoiatra curante delineando l’iter terapeutico da lui previsto e specificando le procedure chirurgiche necessarie.

Come prenotare la visita?

La prima visita si prenota tramite CUP con impegnativa da parte del Medico Curante di “Prima visita Chirurgica Maxillo-facciale” con quesito diagnostico di valutazione specialistica di atrofia dei mascellari.

Quali esami portare durante la visita?

Alla prima visita sarà indispensabile portare tutta la documentazione clinica per permettere una corretta raccolta anamnestica. Inoltre, sarà necessario portare, possibilmente in formato digitale, una copia di tutti gli esami radiografici pertinenti (es. RX OPT, TC dentascan/TC cone beam, TC massiccio facciale).

Quali sono le terapie possibili?

L’innesto osseo è una delle tecniche più utilizzate per trattare le atrofie dei mascellari. Consiste in un intervento chirurgico che prevede l’innesto di materiale per ricostituire la corretta tridimensionalità dei mascellari. Il materiale innestato può avere origini differenti:

  • osso autologo, ovvero osso proveniente dallo stesso paziente; può essere prelevato dall’anca, dalla regione del mento, dall’angolo della mandibola o dalla teca cranica;
  • osso omologo, ovvero osso proveniente da donatore, opportunamente trattato;
  • osso eterologo, ovvero osso di origine animale, opportunamente trattato;
  • osso alloplastico o sintetico, ovvero un materiale di origine sintetica capace di aiutare la rigenerazione ossea.

Come avverrà la preparazione all’intervento?

Alla prima visita verrà programmato un pre-ricovero, dove sarà necessario presentarsi a digiuno sia da liquidi sia da solidi, durante il quale verranno espletati gli esami preoperatori (prelievo ematico, ECG e se necessario RX torace) e le visite con il medico Anestesista e il Chirurgo Maxillo-Facciale. Il giorno prima del ricovero verrà programmato un tampone molecolare SARS-COVID-19.

Come si svolge l’intervento?

L’intervento verrà eseguito in anestesia generale con intubazione rinofaringea. Verrà eseguita una incisione sulla cresta edentula e verranno poi scollati i tessuti per esporre la zona dove inserire l’innesto. Il materiale innestato può essere posizionato direttamente in caso di osso non autologo. In caso di prelievo da mento o angolo mandibolare l’incisione avverrà all’interno della bocca e l’osso verrà prelevato con l’ausilio di strumenti rotanti e/o scalpello. Qualora fosse necessario eseguire un innesto in plurime sedi e/o di maggiore entità l’osso verrà prelevato dall’anca tramite un’incisione cutanea di circa 5-8cm. Al termine dell’intervento al paziente verrà impostata una terapia di copertura antibiotica ed antalgica.

Possibili rischi e complicanze?

Oltre ad i rischi correlabili a qualsiasi intervento chirurgico (es. sanguinamento, infezioni, dolore) contrastati con i protocolli intra- e post-operatori sussistono anche dei rischi prestazione-specifici. Essendo i mascellari attraversati da branche del n. trigemino, devoto alla innervazione tattile e sensitiva del volto, potrebbe insorgere una transitoria ipoestesia/parestesia del terzo inferiore del volto. Lo stesso rischio sussiste in caso di prelievo da cresta iliaca, in considerazione dello stretto rapporto di vicinanza tra il sito chirurgico e il n. femorocutaneo.

 Qual’è il decorso post-operatorio?

La durata del ricovero post-operatorio sarà dettata dal tipo di intervento eseguito; 2-3 giorni per un innesto non-autologo o per un prelievo dalla regione del volto, 3-5 giorni per un prelievo da cresta iliaca. In quest’ultimo caso il paziente dovrà munirsi in sede di ricovero di stampelle per mantenere l’arto inferiore in scarico per circa 2-3 settimane dall’intervento chirurgico. Sarà inoltre necessario seguire un’alimentazione priva di cibi caldi e di consistenza dura, per circa 3 settimane. Alla dimissione verrà programmata una visita di controllo a circa 1 settimana per la rimozione dei punti endorali (in caso di prelievo da cresta iliaca si programmerà una seconda visita di controllo per la rimozione di punti cutanei a 2 settimane). Le successive visite di controllo verranno programmate in base al decorso clinico. Sarà possibile procedere con il posizionamento di impianti a circa 6 mesi dall’intervento, previa esecuzione di analisi radiografiche di controllo.

 Bibliografia:

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